Cos’è una fossa Imhoff (o vasca Imhoff o pozzo Imhoff)?
È un dispositivo utilizzato per il trattamento dei liquami nei piccoli o medi impianti di depurazione.
Tali vasche settiche offrono il vantaggio di avere in un unico recipiente i compartimenti destinati rispettivamente alla sedimentazione primaria e alla digestione del fango.
La vasca Imhoff è costituita da due compartimenti prefabbricati, di solito realizzati in cemento armato, interrati sovrapposti e comunicanti:
Quello superiore rappresenta la vasca di sedimentazione primaria;
Quello inferiore è destinato alla digestione anaerobica dei fanghi.
La vasca superiore è generalmente costituita dalla parte sopra a sezione rettangolare e dalla parte sotto a sezione triangolare con il vertice in basso.
L’insieme forma una specie di imbuto, che comunica col compartimento inferiore per mezzo di una fessura longitudinale attraverso la quale passano i fanghi sedimentabili.
Funzionamento della fossa imhoff
Cos’è una fossa imhoff e come funziona?
Il funzionamento della fossa è molto semplice, il liquame in arrivo incontra un filtro simile ad un colino, che lo costringe a oltrepassarlo per entrare nella camera di sedimentazione lasciando sopra di essa la materia galleggiante tra cui anche i grassi liberi, cioè non aderenti alle particelle solide.
Le parti in sospese si accumulano formando una spessa crosta, che dovrà essere rimossa periodicamente.
Nella camera di sedimentazione cadono le particelle più grandi sedimentabili, le quali scivolano sulle pareti inclinate e raggiungono, attraverso la fessura, la camera sottostante.
Il liquame, dopo aver attraversato la camera di sedimentazione, incontra un secondo filtro, il quale ha il compito di intercettare le materie galleggianti, trascinate dalla corrente, abbiano oltrepassato il primo filtro.
Passando al di sotto del secondo filtro il liquame risale e imbocca il canale di scarico.
I fanghi sedimentati si accumulano nel compartimento inferiore dove subiscono il processo di scioglimento operato da batteri anaerobici, mentre il gas biologico prodotto dalla fermentazione si libera dagli sfiati posti lateralmente al foro di entrata.
Il fango digerito viene estratto per mezzo di un tubo che aspira sul fondo del pozzo, dove si trova il fango più vecchio, e convogliato verso i letti di essiccamento o altro sistema di essiccazione dei fanghi.
L’acqua dopo un tempo di ritenzione esce chiarificata dal comparto di sedimentazione, non entrando in alcun modo in contatto con il comparto inferiore (i deflettori di entrata e uscita devono essere posizionati esclusivamente nel vano superiore di sedimentazione bensì che nel vano di digestione).
Nella parte superiore è presente un tubo di sfiato dei gas, che facilita anche l’ingresso dei liquami in arrivo, evitando il generarsi di pressioni eccessive all’interno della vasca stessa.
Vuoi conoscere altri tipi di fosse biologiche? Leggi il nostro articolo dedicato.
Smaltimento acque reflue
Lo smaltimento delle acque reflue domestiche è un problema che si riflette sia sull’ambiente che sulla sicurezza e sulle condizioni d’igiene di tutta la popolazione.
Per evitare di inquinare e di causare problemi di salute, le acque provenienti dagli scarichi vanno sempre trattate in modo adeguato e corretto.
Infatti in passato il motivo principale delle epidemie come dissenteria, colera e epatite, è stato proprio la cattiva gestione degli scarichi e la malasanità.
Le acque reflue si contraddistinguono in:
le acque reflue domestiche, ovvero quelle che provengono non solo dalle abitazioni private, ma anche da esercizi commerciali.
le acque reflue urbane, che in pratica sono le acque provenienti dalle pubbliche fognature e dai depuratori comunali
le acque reflue industriali, ossia le acque reflue scaricate da edifici o da impianti in cui si svolgono attività commerciali o di produzione di beni.
In generale, le acque di scarico domestiche si suddividono in due tipologie, le acque bianche e le acque nere.
Le prime comprendono il lavaggio delle coperture, delle strade e dei giardini ad opera degli agenti atmosferici come pioggia, neve o grandine.
Le acque nere, invece, sono quelle derivanti dagli scarichi dei bagni e delle cucine, che contengono un elevato livello d’inquinamento e sostanze dannose per noi e per l ‘ambiente